(ANSA) - MILANO, 17 MAR - O Cir migliora la sua proposta,
aumentando il suo impegno nella ricapitalizzazione di Sorgenia,
o le banche sono pronte a prendere il controllo della società
energetica. E' questo l'orientamento emerso dal duplice vertice
che ha visto impegnati i creditori: uno plenario con le 21
banche esposte a tutti i livelli e uno ristretto con i sei
istituti (Mps, Intesa, Unicredit, Ubi, Banco Popolare e Bpm)
esposti verso la capogruppo.
E' possibile che a breve la posizione, su cui le banche sono
compatte, venga formalizzata alle controparti. Il confronto
verte sulla ripartizione dei sacrifici legati alla
ristrutturazione del debito di Sorgenia, esposta per 1,9
miliardi verso il sistema bancario, di cui 600 milioni
(concentrati sulla capogruppo) considerati non sostenibili.
Le banche chiedono a Cir, azionista di controllo di Sorgenia
con il 52,9% del capitale, di ricapitalizzare per 150 milioni,
facendosi carico degli altri 450 milioni attraverso conversione
di debiti in azioni (300 milioni) e un prestito convertendo (150
milioni). La holding, che deve fare i conti con il disimpegno
del socio Verbund, si è detta disposta a iniettare 100 milioni,
senza rinunciare al controllo: le banche potranno diventare
azionisti di minoranza (sottoscrivendo 90 milioni di aumento di
capitale) mentre 400 milioni di debito verrebbero convertiti in
strumenti partecipativi.
La proposta è stata respinta dai creditori che a questo punto
mettono Cir di fronte a un bivio: o mette più soldi nella
partita - e in tal caso si potrà negoziare sul mantenimento del
controllo da parte della holding - o si rassegna a diventare
azionista di minoranza, facendosi diluire attraverso una
massiccia conversione di crediti in azioni. Da identificare la
procedura a cui ricorrere per garantire la continuità aziendale:
tra le ipotesi quella di un accordo di ristrutturazione del
debito ai sensi dell'articolo 182-bis della legge fallimentare.
Il tempo a disposizione per una soluzione non è molto:
Sorgenia, a cui le banche hanno chiuso i rubinetti del credito,
ha autonomia finanziaria fino a fine mese. Il cda della società
guidata da Andrea Mangoni si è riunito per fare il punto sullo
stato delle trattative e valutare le opzioni a
disposizione.(ANSA).