(di Sara Bonifazio)
(ANSA) - MILANO, 17 MAR - Marco Tronchetti Provera non farà
il 'passo indietro' che tutti si aspettavano nel 2017 ma resterà
alla guida di Pirelli almeno fino al 2019 e accanto a lui avrà
non più un socio finanziario ma un partner industriale. A meno
di un anno dal riassetto azionario di Camfin, Clessidra esce con
una ricca plusvalenza, due volte l'investimento iniziale (che
era stato di 150 milioni di euro) e al suo posto entrano i russi
di Rosneft che con un investimento di circa 500 milioni di euro
(12 euro per azione) ottengono, indirettamente, il 13% del
gruppo di pneumatici.
Unicredit, Intesa Sanpaolo e il fondo di Claudio Sposito
sciolgono a sorpresa la partnership in Lauro61/Camfin con cui
controllavano il 26% circa di Pirelli e le banche reinvestono
parzialmente in un nuovo veicolo di cui Rosneft avrà il 50% e il
restante 50% sarà detenuto da una newco composta da Nuove
Partecipazioni (80%) e le banche.
Con l'uscita di scena di Clessidra decade, insieme ai vecchi
patti, l'obbligo di valorizzazione delle quote dopo 4 anni, la
preannunciata 'exit' da Pirelli nel 2017. Anzi i russi, già dal
2012 partner commerciali della Bicocca, puntano sul presidente
Marco Tronchetti Provera e inseriscono una 'put' negli accordi
sulla governance della partnership che dovrebbe durare 5 anni
(con un lockup sulle quote per 4 anni), rinnovabili a scadenza
per altri tre. Secondo quanto si apprende nel caso Tronchetti
lasciasse l'incarico per sua scelta, cioè prima dei 5 anni
previsti, Rosneft avrà il diritto di vendere le azioni Pirelli
indirettamente detenute proprio a Mtp Spa e a un prezzo che le
garantisca un rendimento sull'investimento effettuato pari al
10%. Un'arma quindi per incentivare Tronchetti a rimanere
presidente. In base agli accordi è previsto che la governance di
Pirelli rimanga ''invariata e incentrata sul ruolo fondamentale
di guida del board, in linea con le best practice
internazionali''. Il Presidente e Ceo, indicato da Nuove
Partecipazioni, avrà pieni poteri relativamente alla gestione
ordinaria della società. ''Tutte le materie strategiche -
anticipa una nota mentre le tecnicalità dell'accordo devono
ancora essere approvate - la definizione del business plan e il
budget di Pirelli siano sottoposte al board dal Presidente e Ceo
e siano approvate a maggioranza, come avviene già oggi''. Le
decisioni su operazioni straordinarie di Pirelli (aumenti di
capitale, fusioni e/o scissioni) saranno invece oggetto di
consultazione tra i soci della nuova partnership e dovranno
essere approvati da questi ultimi.
In Borsa l'annuncio dell'ingresso di Rosneft ha fatto perdere
appeal al titolo che ha lasciato sul terreno il 2,24% a 11,77
euro. ''Obiettivo dell'accordo - spiega una nota - è sviluppare
le attività e il business di Pirelli''. Già dalla fine del 2012
Rosneft ha definito con Pirelli una serie di intese commerciali
e nel settore della ricerca e sviluppo, in particolare nei
materiali per la produzione di pneumatici e nella gomma
sintetica. Da parte sua, Pirelli ha fatto il suo ingresso
industriale diretto in Russia nel 2011 attraverso una joint
venture con Russian Technologies e ora conta 2 stabilimenti
produttivi, a Kirov e Voronezh, che occupano circa 4mila addetti
e hanno una capacità complessiva di 8 milioni di pezzi. Sul
mercato russo, l'azienda è presente su tutti i segmenti di
mercato, con circa il 10% della market share sul Premium, il
segmento su cui si focalizza il gruppo italiano, e oltre 650
punti vendita. L'area contribuisce per il 4% ai ricavi di gruppo
e dopo i 300 milioni già investiti - di cui 200 per
l'acquisizione degli impianti - sono previsti ulteriori
investimenti tecnologici tra il 2014 e il 2017. Nel 2013,
secondo quanto illustrato in occasione della presentazione del
piano industriale 2013-2017, Pirelli conta di registrare in
Russia ricavi per circa 240 milioni di euro, in linea con l'anno
precedente.(ANSA).