(ANSA) - MILANO, 16 MAR - E' tempo di pulizie di primavera,
anche per le banche. Lo dice la Borsa, che ha promosso a pieni
voti la scelta shock di Unicredit, l'istituto con il coraggio di
mettere a bilancio 14 miliardi di perdite nel 2013 soprattutto
per una nuova e trasparente politica sui crediti deteriorati. E
potrebbe essere proprio questo uno dei temi centrali
dell'inedito incontro di metà settimana a Milano del governatore
della Banca d'Italia, Ignazio Visco, con il direttivo dell'Abi,
il vertice al gran completo degli istituti di credito italiani.
Secondo diversi analisti negli ultimi tempi il confronto tra
banche e via Nazionale con un eufemismo si può dire che sia
stato particolarmente intenso, a partire dai prossimi stress
test della Bce, che nelle 'ispezioni' possono coinvolgere i
tecnici di Bankitalia. Anche perché quello che ha fatto
Unicredit non può non avere ripercussioni: il gruppo guidato da
Federico Ghizzoni ha portato il tasso di copertura dei crediti
deteriorati dal 45 al 51,7%, comprendendo in questa massa
sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e scaduti.
Ad esempio per il Monte dei Paschi a fine 2012 il tasso di
copertura era del 40%, per il Banco popolare e Ubi al 26%. E'
vero che ogni istituto conosce meglio di ogni altro la qualità
dei sui crediti, ma Unicredit ''è andata giù durissima'', per
dirla con le parole di un operatore che segue il settore. Ma si
può spiegare che sono stati rivisti ''tutti i collaterali di
crediti immobiliari superiori al milione di euro'', come
sottolineato dall'amministratore delegato Ghizzoni.
Così, in una settimana difficile per la crisi in Crimea, in
Piazza Affari Unicredit è cresciuta del 3,7% mentre, per fare un
raffronto, Intesa ha perso oltre il 7%. Percorso 'autonomo' per
Monte Paschi, salita del 7% mentre si avvicina la stretta finale
per la cessione della gran parte della quota della Fondazione
(già scesa sul mercato dal 33,5% al 29,9%), per la quale si
ipotizzano forti interessi dall'estero, a partire dal fondo
statunitense Jc Flowers fino alla Qatar investment authority.
Comunque l'ultima visita di un governatore di via Nazionale
al direttivo dell'Associazione bancaria risale al gennaio 2011,
quando Mario Draghi fu ricevuto nella sede romana di Palazzo
Altieri, mentre ora Visco ha risposto all'invito milanese del
presidente Abi, Antonio Patuelli. Ci sarà molto di cui parlare,
a partire dall'ipotesi che a fronte delle scelte Unicredit i
previsti aumenti di capitale di diverse banche italiane siano
insufficienti. Almeno agli occhi dei dirigenti di Francoforte.
(ANSA).