(ANSA) - NEW YORK, 15 MAR - I dipendenti dei fast food in
America tornano sul piede di guerra. Dopo essere stati in prima
fila nella battaglia per l'aumento del salario minimo (chiedono
da mesi un aumento a 15 dollari l'ora), ora tornano alla carica
sul fronte degli straordinari.
Così i lavoratori di McDonald's di tre Stati Usa - New York,
California e Michigan - hanno deciso di mettersi insieme e di
fare causa al colosso degli hamburger e anche a chi vende i suoi
prodotti in franchising. L'accusa è di essere illegalmente
sottopagati, nonostante siano spesso costretti a fare parecchie
ore di straordinario, almeno due-tre ore.
In alcuni casi, poi, l'accusa è quella di aver costretto
alcuni dipendenti a lavorare con una paga inferiore anche ai
7,25 dollari l'ora, l'attuale salario minimo. La decisione di
una class action arriva proprio nel momento in cui il presidente
Barack Obama ha firmato un ordine esecutivo in cui si dispone
una revisione della normativa sugli straordinari. Riforma che
punta a costringere le aziende a pagare, ed in maniera adeguata,
le ore in più di lavoro, ponendo fine allo sfruttamento di molti
lavoratori, non solo del settore dei fast food e della
ristorazione.
"Questo non e giusto - ha detto il presidente rivolgendosi
alle famiglie americane nel tradizionale discorso del fine
settimana - perché noi vogliamo costruire un'economia a misura
di tutti, non solo per pochi fortunati". (ANSA).