(di Ugo Caltagirone)
(ANSA) - NEW YORK, 15 MAR - I giganti del web 'made in China'
sono pronti a sbarcare a Wall Street e ad entrare nell'arena
globale di internet. Per ora si tratta solo di indiscrezioni, ma
che i media americani - a partire dal Wall Street Journal -
prendono molto sul serio.
Le voci parlano dell'imminente lancio alla Borsa di New York
di un'Ipo (Initial public offering) da parte del colosso delle
vendite online Alibaba, che - secondo il Wsj - avrebbe in
programma di rastrellare oltre 15 miliardi di dollari, puntando
se possibile a superare il record di 16 miliardi di dollari
messo a segno da Facebook nel 2012.
Una maxi-operazione alla quale ne dovrebbe seguire un'altra:
l'ingresso nel tempio della finanza mondiale di Weibo, il
'Twitter cinese', poco conosciuto nel resto del mondo ma che può
già contare su ben 129 milioni di utenti (241 sono quelli di
Twitter). L'intenzione in questo caso - riporta sempre il
giornale di Wall Street - è quella di vendere negli Stati Uniti
azioni per almeno 500 milioni di dollari.
La sfida ai big Usa è dunque lanciata. E se l'uccellino che
contraddistingue il leader mondiale dei messaggini da 140
caratteri dovrà guardarsi le spalle da Weibo, a temere l'arrivo
di Alibaba sono soprattutto i colossi americani dell'e-commerce,
come Amazon ed eBay. Il gruppo cinese basato a Hangzhou,
infatti, già da tempo ha superato Amazon.com come la più grande
società al mondo nel settore delle vendite online. Vendite che
nel 2013 sono ammontate a circa 240 miliardi di dollari, contro
i 100 miliardi di dollari di Amazon.
Il sito 'Taobao' di Alibaba, lanciato nel 2003, attualmente
conta più di sei milioni di utenti cinesi che gratuitamente si
scambiano merci e prodotti. E il nuovo sito del gruppo, chiamato
'Tmall', è specializzato nella vendita di prodotti di grandi
marche come Apple, L'Oreal o Adidas. Ma le attività sul web di
Alibaba - di cui Yahoo! possiede il 24% delle azioni - vanno
oltre, spaziando anche su contenuti che la mettono in
concorrenza anche con gruppi come Google.
Anche Weibo (che significa 'microblog') non se la passa
male, e nell'ultimo anno le entrate del Twitter cinese sono
triplicate a 188 milioni di dollari, nonostante perdite per 38
milioni nel 2013. Fondato nel 2009, Weibo nonostante la censura
si è subito affermato come il foro su cui i cinesi discutono di
tutto, dallo sport alla politica. Non senza qualche problema per
le autorità cinesi, che con difficoltà riescono ad arginare il
boom del social network.
Intanto le grandi banche 'fiutano' l'affare, e cominciano a
muoversi in vista delle due probabili Ipo 'cinesi'. Credit
Suisse e Morgan Stanley - scrive il Wsj - sarebbero in pole
position per la quotazione di Alibaba. Ma si parla anche di
Deutsche Bank, Goldman Sachs e Jp Morgan Chase. E questo la dice
lunga sull'interesse con cui gli investitori americani attendono
le novità che arrivano dall'estremo oriente. (ANSA).