(di Francesca Paggio)
(ANSA) - ROMA, 14 MAR - E' cambiato il governo, ma il dossier
della rete Telecom è rimasto lì e torna adesso d'attualità. A
svelare l'interesse del nuovo inquilino di Palazzo Chigi è il
commissario uscente all'Agenda digitale, Francesco Caio, a cui
Matteo Renzi ha chiesto un briefing specifico sul tema. Una
notizia che può far nascere qualche preoccupazione nel
management dell'ex monopolista, visto che prima di diventare
premier Renzi aveva più volte spinto per lo scorporo: anche per
questo forse l'ad Marco Patuano mette le mani avanti e ribadisce
con sicurezza che questa opzione è esclusa.
Il teatro del dibattito è la presentazione della relazione
annuale dell'Organo di vigilanza per la parità di accesso alla
rete Telecom. Si tratta in sostanza dell'arbitro, da alcuni
considerato però troppo poco indipendente dall'ex monopolista,
che deve verificare il rispetto degli impegni presi qualche anno
fa dal gruppo telefonico, con i quali dovrebbe essere assicurato
lo stesso trattamento a tutti gli operatori. Il rapporto
certifica in sostanza che le cose vanno bene, ma invita anche ad
adottare qualche correttivo per migliorare ancora la situazione.
Del resto, come ha riconosciuto lo stesso Patuano, la
conflittualità con gli operatori alternativi è "esagerata" con
richieste di risarcimenti "per miliardi di euro", mentre da essi
ci si aspetterebbe "maggiore serietà". Se l'obiettivo finale, ha
indicato anche il presidente dell'Agcom, Angelo Marcello
Cardani, potrebbe essere dunque la cosiddetta 'equivalence of
input' (vale a dire il modello inglese, per realizzare il quale
ci vogliono però molti anni), in realtà Patuano ha spiegato che
per ora si lavora a un rafforzamento dell'equivalence of output,
vale a dire il modello attuale. "Abbiamo già detto che la rete
non è oggetto di scorporo", ha quindi puntualizzato l'ad, che
pure ha apprezzato quello che ha fatto il governo finora,
sottolineando come si vada "nella direzione giusta".
A valle del briefing che Caio farà al premier e che potrebbe
aver luogo già "entro la fine di marzo", il governo farà quindi
le proprie valutazioni. Renzi, pochi mesi prima di diventare
premier, considerava "fondamentale procedere subito allo
scorporo della rete, perché sugli investimenti siamo indietro".
Si vedrà se, una volta viste con attenzione le carte e i piani
di sviluppo, sarà della stessa opinione. Proprio oggi, tra
l'altro, l'esecutivo si è dotato di un ulteriore strumento di
pressione, dando il via libera ai decreti presidenziali sul
golden power, che riguardano anche le tlc.
Patuano, comunque, ha oggi descritto una Telecom diversa
rispetto a quella della seconda metà del 2013: un gruppo che
prima guardava solo al debito e che adesso punta con decisione
sugli investimenti. Su questo e sul tema della governance
Patuano ha così rivendicato "il grande lavoro" fatto dal cda, un
lavoro che consentirà a Telecom "di correre sulle proprie
gambe".(ANSA).