(ANSA) - MILANO, 12 MAR - Non si sblocca il negoziato tra le
banche creditrici di Sorgenia e Cir sulla ristrutturazione degli
1,9 miliardi di debiti della società energetica, di cui la
holding della famiglia De Benedetti detiene il 52,9% del
capitale.
Il piano presentato da Sorgenia alla fine della scorsa
settimana non avrebbe raccolto il consenso dei principali
creditori. La società ha proposto un aumento di capitale da 190
milioni, cento dei quali coperti da Cir, e la conversione in
strumenti partecipativi di 400 milioni di crediti delle banche.
In precedenza le banche avevano chiesto a Cir di iniettare
almeno 150 milioni, impegnandosi dal canto loro a convertire 300
milioni di debiti in capitale e a sottoscrivere un convertendo
di 150 milioni. La holding non sarebbe però stata disponibile a
un impegno di questo tipo, anche perché accompagnato dalla
perdita del controllo su Sorgenia. Il nodo da sciogliere resta
dunque quello del bilanciamento tra la ripartizione dei
sacrifici per riportare il debito a livelli sostenibili (600
milioni sono considerati in eccesso) e i poteri di governance a
valle della ristrutturazione.
Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi Banca, uno degli
istituti esposti verso Sorgenia, ha parlato di una
''negoziazione estremamente delicata'' e di trattative
''serrate'' rispetto alle quali il ''ceto bancario è compatto''.
Per ora, però, le posizioni restano ''distanti ed è difficile
fare previsioni''. Ieri l'amministratore delegato di Unicredit,
Federico Ghizzoni, si era detto ''fiducioso'' rispetto a una
vicenda ''in fase di definizione''. Il direttore finanziario di
Mps, Bernardo Mingrone, ha spiegato che l'esposizione della sua
banca verso Sorgenia (pari complessivamente a 600 milioni) è
stata spostata tra gli incagli ed è stata oggetto di ''un
accantonamento prudenziale''.
In mattinata la situazione di Sorgenia è stata affrontata in
una conference call tra gli istituti esposti verso la holding,
dove sono centrati i debiti da tagliare. In giornata si è tenuto
anche un incontro tecnico tra Sorgenia, rappresentata dall'A.d,
Andrea Mangoni, e gli istituti esposti verso le società
operative che controllano le centrali.(ANSA).