(di Corrado Chiominto)
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - La riduzione da 10 miliardi delle
tasse ci sarà e il premier Matteo Renzi spinge perchè tutto sia
pronto già per mercoledì, quando il Cdm sarà chiamato a varare
comunque una sventagliata di provvedimenti che segnerà il cambio
di passo del governo. Ma, se per rimborso debiti pa, l'edilizia
scolastica e il piano casa è tutto pronto, per la riduzione
delle tasse potrebbe essere necessario attendere qualche giorno.
Il Cdm delineerebbe comunque il percorso, identificando
coperture e tempi, che saranno brevissimi. Con una sorpresa: tra
le forbici del governo potrebbero finire le spese militari e
anche i contestatissimi aerei da guerra F35.
''Bisogna agire subito - ha detto da Bruxelles il ministro
dell'Economia, Pier Carlo Padoan - I risultati saranno crescenti
nel tempo e probabilmente veramente significativi in 3-4 anni''.
Nessuna incertezza sulla volontà di intervento, quindi, ma certo
il governo è proprio alle prese con le compatibilità tecniche
delle scelte da fare. A cominciare dalle coperture, che saranno
crescenti nel tempo: 10 miliardi saranno infatti a regime mentre
quest'anno - poichè la decisione arriva già qualche mese dopo
l'avvio dell'anno - servirà molto meno.
Che la riduzione delle tasse si concentri sull'Irpef, invece,
appare oramai scontato. Ma certo c'e' da decidere come possa
essere attuata, ad esempio se attraverso le detrazioni sul
lavoro o quelle per i famigliari a carico. I sindacati - tutti -
premono per interventi in favore dei lavoratori e il leader
Cgil, Susanna Camusso, chiede risorse per il mondo del lavoro,
anche sul capitolo degli ammortizzatori sociali, minacciando
proteste.
Se le scelte saranno concentrate sui redditi fino a 15.000
euro il 'bonus' mensile potrebbe arrivare anche a 200 euro, se
si sale anche di poco (a 20.000 euro) l'importo si dimezzerebbe.
In ogni caso scelte non sono ancora state fatte e un primo vero
confronto tecnico collegiale e' previsto per domani, al
preconsiglio, al quale non partecipano i ministri. Sul tappeto
ci sarebbero ancora anche la possibile riduzione dei contributi
sociali, che impattano sulle buste paga ma anche sui costi dei
datori di lavoro.
Mercoledì certo sarà il giorno delle scelte politiche. Il
primo nodo da sciogliere è quello delle coperture. ''Non
utilizzeremo i fondi Ue per il cuneo fiscale'', ha detto il
sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio in una nota
ufficiale. Per questo capitolo nel 2014 basterebbero 7-8
miliardi, cinque dei quali dalla spending review. Nel paniere
delle risorse rimangono anche l'intervento sulle rendite
finanziarie, i minori esborsi per gli interessi dovuto al calo
dei rendimenti sui titoli di Stato e il rimpatrio dei capitali,
per il quale e' previsto il varo di un ddl da approvare
velocemente con le modifiche che spianerebbero alcuni nodi
tecnici emersi nel confronto con Svizzera.
Ma c'e' poi la sorpresa del taglio alle spese militari. Nel
mirino della contraerea del governo sono finiti gli aerei da
guerra F-35, costosissimi e contestatissimi. Lo Stato italiano
prevede ora di spendere 14,3 miliardi in 15 anni ed ha gia'
ridotto il proprio programma da 131 a 90 aerei. Un ulteriore
cesoiata, oltre ad avere un impatto economico, avrebbe un valore
politico, dando visibilità ad un tema caro al Pd ma che è
diventato un vessillo del M5s.
Certi sono invece gli altri provvedimenti annunciati da
Renzi. Per il jobs act arrivano le prime norme. Si tratta di
disegni di legge che introducono semplificazioni nel mercato del
lavoro e anche la riforma degli ammortizzatori sociali, con
l'obiettivo di estendere una 'copertura' anti crisi anche a chi
oggi non può usufruire della cassa in deroga. Per ora si tratta
di interventi che non richiedono risorse: per gli ammortizzatori
sociali però ci sarà però una rimodulazione dei fondi ora
previsti per la Cig in deroga. L'ipotesi di interventi onerosi,
invece, passa attraverso l'uso dei fondi Ue, che sono vincolati
a progetti di sviluppo e che arriverebbero in seguito.
Il Tesoro porta le norme che consentono di sbloccare 60
miliardi di euro di debiti della P.A, che potrebbero avere anche
l'effetto di alimentare gli incassi Iva contribuendo alla
copertura del taglio del cuneo. Le norme prevedrebbero un
rafforzamento del ruolo della Cdp ma anche misure per evitare
che in futuro si ripetano gli stessi ritardi.
Varo sicuro anche per le norme che sbloccano i fondi - circa
2 miliardi - già in possesso dei comuni per ristrutturare le
scuole. E per il piano casa. Prevedrà un'aliquota ridotta per la
cedolare in caso di contratti a canone ridotto, un fondo per la
morosita' incolpevole, un aiuto per le giovani coppie. (ANSA).