(dell'inviata Mila Onder e Chiara De Felice)
(ANSA) - BRUXELLES, 10 MAR - Riforme immediate su crescita e
lavoro, per riuscire ad ottenere risultati crescenti nel tempo,
significativi nel giro di 2-3 anni. E' il biglietto da visita
con cui il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha fatto il
suo debutto a Bruxelles, per illustrare all'Eurogruppo il
programma del governo Renzi, incentrato soprattutto sul rilancio
dell'economia attraverso misure strutturali e con un orizzonte,
lo ha ripetuto più volte, di medio termine.
Il ministro, così come il premier, ha le idee chiare:
l'Italia "viene in Europa per fare delle cose, non per chiedere
favori". Segno di un cambiamento di atteggiamento e di
prospettiva nei confronti dell'Unione europea, anche in vista
del semestre italiano di presidenza, occasione che Roma non
intende perdere per tentare di rilanciare il proprio ruolo tra i
28.
"Bisogna cominciare subito", ha scandito il ministro nella
sua prima conferenza stampa ufficiale, ribadendo i concetti
espressi nel corso della giornata ai colleghi europei e al
presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, incontrato al
suo arrivo. Le riforme arriveranno e saranno strutturali.
Avranno un impatto inevitabile sui conti pubblici, ma andranno
valutate al momento giusto, quando cioè cominceranno a dare i
risultati a cui il governo punta. Agire sul pil, sul
denominatore, è del resto l'unica via per aggiustare nel tempo
anche deficit e debito. Soprattutto considerando che l'economia
italiana crescerà quest'anno con ogni probabilità meno di quanto
previsto dall'ex ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni,
(1,1% la stima del titolare del Tesoro fino a dicembre scorso).
"I numeri che abbiamo sott'occhio - ha ammesso Padoan - sono più
vicini a quelli della Commissione di quanto non fossero in
passato. Il mio atteggiamento e' di esser prudente, preferisco
tenermi basso". Parole che suonano come una vera doccia fredda,
visto che le previsioni di Bruxelles indicano per Roma una
crescita quest'anno di appena lo 0,6%.
Pur inserendosi quindi nelle linee fondamentali del lavoro
tracciato dal precedente governo, ora è il momento di
accelerare, ha esortato ancora il ministro, assicurando l'Ue che
comunque il rispetto dell'equilibrio di bilancio rimane un
fondamento essenziale. "La priorità è mettere in atto politiche
a favore di crescita e occupazione, non disperdendo l'enorme
risultato di finanze pubbliche che sono oggi molto più
sostenibili di quanto non fossero tempo fa. Farlo - ha
sottolineato - sarebbe una sciocchezza".
Le prime misure concrete arriveranno dunque già al prossimo
atteso consiglio dei ministri di mercoledì, momento in cui il
governo, come annunciato da Matteo Renzi, comincerà a tirare le
somme sul jobs act, sull'edilizia scolastica e sulla casa. Sul
tavolo arriverà con ogni probabilità anche un apposito
provvedimento sui debiti della p.a., nodo sul quale la
controversia con Bruxelles non sembra ancora appianata. Proprio
per rispondere ai rilievi della Commissione, il governo ha
recapitato oggi una lettera di risposta per evidenziare le
misure intraprese finora e quelle in via di definizione,
smontando anche alcuni degli appunti evidenziati in sede Ue.
Mercoledì sarà però anche il primo momento della verità sul
cuneo fiscale. Padoan non ha espresso preferenza tra Irap e
Irpef, ma ha assicurato che la riduzione sarà coperta "in modo
permanente" dai tagli di spesa della spending review,
"condizione importante per garantire la sostenibilità di
bilancio". (ANSA).