(ANSA) - MILANO, 9 MAR - Rcs riunisce domani il cda per
approvare il bilancio, dopo che i primi nove mesi del 2013 si
sono chiusi con una perdita scesa a 175 milioni di euro (380,5
milioni nel 2012) e con ricavi in calo del 13,8% a 965 milioni.
Gli analisti si attendono che il rosso dell'esercizio si
attesti sotto i 150 milioni (509 milioni nel 2012) grazie al
lavoro del management sulla riduzione dei costi (anche se
l'asticella delle perdite potrebbe risentire di eventuali
svalutazioni) mentre i ricavi sono visti in calo da 1,59 a 1,32
miliardi. I risultati e le prospettive sul 2014 saranno
presentati mercoledì alla comunità finanziaria dall'a.d, Pietro
Scott Jovane, e dagli altri manager del gruppo nel primo
Investor day targato Rcs.
Le divisioni che percorrono l'azionariato del gruppo
editoriale, con la guerra tra il patron di Tod's, Diego Della
Valle, e il presidente di Fiat, John Elkann, dovrebbero restare
sullo sfondo. Non dovrebbe infatti materializzarsi lo scenario,
ventilato sulla stampa, di dimissioni da parte del presidente di
Rcs, Angelo Provasoli, e di altri tre consiglieri, allo scopo di
far decadere l'intero consiglio e accelerare un rimpasto che
rispecchi più fedelmente i nuovi assetti del gruppo.
Per risolvere il problema di una maggiore rappresentatività
del cda, espressione dell'ormai sciolto patto di sindacato di
Via Solferino, si starebbero cercando soluzioni meno
traumatiche. Qualcuno racconta di tentativi delle banche
azioniste di spingere Della Valle, titolare dell'8,9% di Rcs, e
Fiat, primo socio con il 20,5% del capitale, a deporre le armi.
Se la mediazione dovesse andare in porto è possibile che
l'assemblea del 29 e 30 aprile possa diventare l'occasione per
un rimpasto che permetta al cda di essere più aderente ai
rapporti di forza emersi dall'aumento di capitale dello scorso
anno. Certo si tratta di trovare nomi in grado di mettere
d'accordo la frammentata compagine sociale di Rcs, dove alcuni
azionisti, a partire da Mediobanca, sono in uscita.
Un armistizio potrebbe anche disinnescare la minaccia di
un'azione di responsabilità da parte di Della Valle, che ha
criticato pesantemente la gestione di Jovane e della Fiat,
lanciando l'idea di affidare Rcs alle cure del patron di La7
Urbano Cairo, titolare del 2,8% del capitale. Nel mirino di
Mister Tod's sono finiti l'aumento di capitale, l'accordo nella
raccolta pubblicitaria con La Stampa e la vendita al fondo
Blackstone dell'immobile di Via Solferino.(ANSA).