(ANSA) - ROMA, 7 MAR - Nel 2012 le lavoratrici sono aumentate
di 110mila unità rispetto al 2011 (+1,2%), sfiorando i 9,5
milioni. Oltre alle occupate, è "aumentato il numero delle donne
disposte a lavorare che cresce dal 16,5% a circa il 24%. Ciò è
dovuto all'incremento delle lavoratrici straniere (+7,9%), alle
ultracinquantenni trattenute al lavoro dalla riforma delle
pensioni (+6,8%) e a tutte le donne che sono state spinte ad
entrare nel mercato del lavoro dal sopravvenuto calo dei redditi
maschili in questo periodo di crisi", spiega l'Inail.
"Nonostante l'aumento dell'occupazione femminile dovuto all'
insieme di questi fenomeni - aggiunge -, in Italia la quota di
donne occupate sul totale della popolazione rimane di gran lunga
inferiore alla media Ue (47,1% contro 58,6%)".
Per quanto riguarda gli infortuni, nel 2012 tra le donne si
sono verificati 66 casi mortali, pari al 7,8% del totale (844).
Rispetto al 2011, il calo percentuale più elevato si è
registrato proprio per la componente femminile (-27,5%, pari a
25 casi in meno) contro il -4,3% di quella maschile (35 casi in
meno). La riduzione degli incidenti è stata più rilevante in
agricoltura (-9,9%); più contenuta invece nei settori industria
e servizi (5,7%) e dipendenti conto Stato (4,6%). Inoltre si
rileva che gli infortuni in itinere (durante il percorso
casa-lavoro e viceversa) sono più frequenti per le donne che per
gli uomini: 18,3% contro 8,4% per gli infortuni in complesso,
arrivando addirittura al 54,5% contro 22,0% per gli infortuni
mortali. "Questo probabilmente perché le donne - aggiunge
l'Inail - sono principalmente occupate (per oltre il 50%) in
attività domestiche, sanità, servizi sociali e amministrazione
pubblica, di per sé meno pericolose ma più soggette a
spostamenti casa-lavoro". (ANSA).