(ANSA) - MILANO, 7 MAR - Piazza Affari apprezza il riassetto
di Italcementi che passa attraverso un'opa sulla controllata
Ciments Francais (destinata al delisting) finanziata con un
aumento di capitale da 450 milioni e la conversione delle
risparmio. Sono proprio queste ultime ad essere premiate dal
mercato (+12,58%) mentre le ordinarie, dopo un'iniziale corsa,
chiudono deboli (-1,17%). Ora, definito il piano, il passaggio
successivo, per un'ulteriore ottimizzazione, potrebbe essere la
fusione ma per il Ceo del gruppo, è ''quasi inutile'' tanto che
Carlo Pesenti la declina come un fatto puramente ''tecnico'',
quasi ''ingegneristico'' e per di più non è stata ''ancora
impostata''.
Il punto è che già ''il gruppo è unico e operativamente è
tutto molto integrato'' con Parigi, spiega l'ingegnere a margine
della presentazione del piano agli analisti. Tanto che il taglio
di costi, con il piano di rafforzamento patrimoniale e la
semplificazione della struttura, è limitato a 4-5 milioni.
Pesenti sottolinea quindi che Italmobiliare (la holding
azionista di Italcementi) ''si sente tranquilla sulla quota di
controllo'' e che il 45% post riassetto è ''abbastanza solido''.
Peraltro il ceo di Italcementi ricorda che ''già nel 2009,
quando tentammo la fusione con Ciments Francais, era questa la
quota''. Il consigliere delegato ribadisce che ''l'impegno messo
sull'aumento di capitale'' per il riassetto da parte di
''Italmobiliare è di 125 milioni netti (202 milioni lordi)'' a
fronte di ''una posizione finanziaria netta positiva per 170
milioni di euro''. In questi ultimi tempi - spiega - ''abbiamo
ricreato un buffer (cuscinetto, ndr) di liquidità di oltre 150
milioni, perché una holding deve sempre averlo. Poi cercheremo
di ampliare disinvestendo eventualmente qualche
partecipazione''. E, in questo senso, cita le azioni Unicredit
(di Piazza Cordusio detiene circa lo 0,2%) e Mediobanca che
''abbiamo libere (in Piazzetta Cuccia circa l'1% svincolato dal
patto, ndr) che potremmo riportare sul mercato per ricreare il
buffer di liquidità''. Non è invece in previsione la dismissione
della quota (pari al 3,82%) in Rcs: ''per ora no'', afferma
Pesenti che, di recente, si è dimesso dal consiglio del gruppo
di Via Solferino.
Il piano di riassetto oltre ad aver messo in calendario l'8
aprile un'assemblea straordinaria (preceduta il 7 dall'assemblea
speciale degli azionisti di risparmio) per la conversione delle
risparmio in ordinarie, prevede che l'Opa sia lanciata entro la
fine di maggio e che l'offerta si svolga a giugno.
Contestualmente verrà avviato l'aumento di capitale. (ANSA).