(ANSA) - MILANO, 6 MAR - La proposta di Sorgenia, riferita da
fonti finanziarie, punta a mettere in sicurezza la società,
gravata da 1,9 miliardi di debiti verso il sistema bancario, di
cui 600 milioni giudicati non sostenibili, e con un'autonomia
finanziaria limitata dopo la chiusura dei finanziamenti da parte
dei creditori.
Ora si tratterà di vedere come reagiranno le banche, che si
sono viste respingere un piano che prevedeva l'iniezione da
parte di Cir di 150 milioni sotto forma di aumento di capitale e
una conversione di 300 milioni di debiti in azioni da parte
delle banche, con i restanti 150 milioni di debito non
sostenibile da coprire attraverso il ricorso a un convertendo o
a strumenti analoghi.
La controproposta di Sorgenia conferma la disponibilità di
Cir a investire non più di 100 milioni, alza a 400 milioni i
debiti delle banche oggetto di conversione, mettendo a
disposizione strumenti partecipativi e non azioni, cioè titoli
privilegiati dal punto di vista patrimoniale ma con poteri più
ridotti sulla governance societaria.
Il piano B della società energetica arriva dopo che in
mattinata si è svolta una conference call tra i banchieri di
Mps, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca, Bpm e Banco Popolare
per fare il punto della situazione. Dal fronte bancario erano
emersi malumori per la bocciatura da parte di Sorgenia della
proposta dei creditori. (ANSA).