(aggiorna e sostituisce servizio delle 21.20)
(ANSA) - MILANO, 6 MAR - Intesa Sanpaolo fa spazio in Pirelli
agli investitori istituzionali offrendo la sua quota dell'1,5% e
incassando 89,3 milioni di euro. Non è un addio vero e proprio
perchè la banca resta nella Bicocca tramite Lauro 61 che ne
controlla il 26,193 per cento ma tiene fede alle promesse del
ceo Carlo Messina di dismettere nell'arco del suo piano le
partecipazioni non bancarie da Alitalia a Telecom passando per
Rcs a Risanamento e Ntv.
Il collocamento, attraverso un accelerated bookbuilt offering
curata da Banca Imi e Ubs, si è chiuso in poche ore. I 7 milioni
di azioni Pirelli sono stati ceduti al prezzo 12,48 euro per
azione (lo stesso prezzo di chiusura di Borsa di oggi) con un
contributo positivo in termini di utile netto su base
consolidata per Intesa Sanpaolo di circa 55 milioni. Una
dismissione che rientra nell'ambito del piano di
razionalizzazione del portafoglio della banca e che segue
infatti le recenti cessioni delle quote Sia e Generali. La
dismissione di queste quote rientra nell'ambito del piano di
razionalizzazione del portafoglio della banca.
Dopo il riassetto azionario e lo scioglimento del patto di
sindacato, il presidente Marco Tronchetti Provera ha disegnato
per Pirelli un modello di azienda ad azionariato diffuso e
sempre piu' internazionale. A fine anno Unipol aveva liquidato
la propria quota pari all'1,85%, e prima di Natale anche
Generali aveva fatto altrettanto con la sua quota mentre i
Benetton avevano giocato d'anticipo collocando un bond
exchangeable che, se le obbligazioni verranno tutte convertite
alla scadenza, li vedrà tra due anni liberarsi del 3,03% e
restare con l'1,57 per cento. Di contro hanno acquistato peso
gli investitori esteri, Harbour Fund che ha rilevato il 3,944%
dal Leone e ancor prima era entrato (maggio 2012) Ruane Cunnif &
Goldfarb con il 2,3%.
''In Pirelli - ha ricordato recentemente Tronchetti - abbiamo
gia' il 43% del capitale in mano agli investitori istituzionali
esteri, nel 2009 erano al 16%, negli ultimi due anni sono
passati dal 26 al 43%, gran parte del capitale di Pirelli e' in
mano a fondi istituzionali esteri: hanno fiducia in noi''.