(ANSA) - ROMA, 6 MAR - Quasi 56 miliardi di euro. E' questo
il peso sul debito pubblico tricolore del contributo italiano
alla sicurezza economica del Vecchio Continente, frutto dei
versamenti al fondo Efsf e a quello Esm.
A fine dicembre 2013, come emerge dai dati statistici di
Bankitalia, alla voce 'Prestiti a Stati membri dell'Uem
(bilaterali o attraverso l'Efsf' all'interno del pacchetto
debito della P.A, il totale fa segnare la cifra di 44,156
miliardi di euro, versati appunto al fondo salva-Stati o a Paesi
in difficoltà, principalmente la Grecia. Frutto degli accordi
firmati in sede di creazione dell'Efsf, al quale l'Italia
avrebbe dovuto contribuire per il 19,18% (circa 139 miliardi in
valore assoluto) dell'ammontare complessivo del fondo, superiore
ai 700 miliardi di euro.
All'Efsf si è ora affiancato l'Esm. E con una capacità
massima di prestito da 500 miliardi di euro ed al quale l'Italia
partecipa con una quota ridotta, il 17,19% (definita sulla base
del contributo alla Bce) ed una sottoscrizione di capitale di
125 miliardi. Ancora dalle statistiche di Bankitalia, emerge che
'il contributo al capitale dell'Esm' all'interno del debito
pubblico è a dicembre pari a 11,46 miliardi.
Si tratta quindi di un contributo crescente ai vari fondi
salva-Stati, passato dai 13,9 miliardi di inizio 2012 al solo
Efsf, per salire un anno dopo a 43 miliardi di Efsf e Esm e poi
a fine 2013 appunto a oltre 55 miliardi: ovvero un incremento
superiore ai 40 miliardi, sui 123 miliardi di aumento del debito
pubblico complessivo da inizio 2012 a fine 2013.
Fonti europee spiegano comunque che il passaggio accelerato
dall'Efsf all'Esm non avrebbe però impatti sul debito, perché le
stime economiche della Commissione tengono già conto dei
contributi dei Paesi ai vari fondo salva-Stati.