(ANSA) - ROMA, 5 MAR - E' il 31 marzo la deadline per la
trattativa tra Alitalia ed Etihad. Entro quella data, infatti,
le due compagnie prevedono di concludere il loro dialogo e
quindi presentare il nuovo Piano industriale. Lo ha indicato il
ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che ha riaffermato la
strategicità di Alitalia anche per il Governo Renzi e ribadito
il favore con cui si guarda al partner arabo, considerato
"indispensabile e necessario". Oltre a ribadire che nessuna
risorsa pubblica è stata versata per questa vicenda.
Il ministro ha fatto il punto sullo stato dei negoziati tra
le due compagnie, in base a quello che risulta al Governo, nel
corso del question time alla Camera: Lupi, che venerdì scorso ha
incontrato l'ad di Etihad James Hogan, ha spiegato che nelle
intenzioni di Alitalia ed Etihad il dialogo si concluderà "entro
il 31 marzo" e quindi "si dovrà presentare, come ho chiesto a
Hogan, un piano industriale che dica quale è la prospettiva di
sviluppo di questa partnership". Di fatto, però, la data
indicata dal ministro posticipa di un mese quella indicata dalle
due compagnie ad inizio febbraio quando annunciarono l'avvio
della fase finale del processo di due diligence: in
quell'occasione, infatti, ad inizio febbraio, Alitalia ed
Etihad, ma anche l'allora premier Enrico Letta, avevano indicato
l'orizzonte di 30 giorni (quindi ai primi di marzo) per arrivare
alla fine del negoziato.
Lupi, che non ha mai nascosto il proprio ottimismo sulla
trattativa, ha detto che anche questo Governo continua a
'tifare' per la compagnia degli Emirati Arabi: "Abbiamo seguito
con molta attenzione e interesse e favorevolmente la trattativa
in corso, perché riteniamo che Etihad sia il partner
internazionale indispensabile e necessario per raggiungere gli
obiettivi che il Governo si era prefissato". L'Esecutivo vuole
che venga garantito il ruolo strategico del sistema aeroportuale
e della compagnia di bandiera, quali sono gli investimenti e
come l'occupazione può essere tutelata e sviluppata.
"Abbastanza fiducioso" sulla chiusura del negoziato con
Etihad è anche l'amministratore delegato di Unicredit (terzo
socio con il 12,99%), Federico Ghizzoni: "Non ho ragioni per
essere negativo, continuano le negoziazioni per cui l'obiettivo
è di chiudere", ha detto, spiegando che un eventuale un aumento
di capitale riservato alla compagnia araba, "dipenderà dalle
condizioni negoziali che ancora non abbiamo affrontato e ad oggi
non c'è stata nessuna proposta".
Uno dei punti su cui Etihad sta lavorando con i vertici di
Alitalia è capire se sarà possibile riportare la compagnia in
utile, ha spiegato l'altro giorno Hogan, indicando l'intenzione
di arrivare ad una decisione sul possibile investimento in
Alitalia nelle prossime due settimane. Tra le condizioni
richieste a suo tempo dalla compagnia di Abu Dhabi, c'erano
anche la rimodulazione del debito e la riduzione del costo del
lavoro, su cui però la trattativa con i sindacati, dopo
l'accordo sugli esuberi, è in stallo. Infine continuano a
circolare le voci di un possibile arrivo (nel caso si raggiunga
un'intesa con Etihad) alla presidenza di Alitalia di Luca
Cordero di Montezemolo, che ieri si è limitato a confermare il
proprio ruolo al momento di "favorire un accordo". (ANSA).