(ANSA) - MILANO, 4 MAR - Dal verbale del consiglio di
sorveglianza di Ubi Banca che lo scorso 13 febbraio ha
modificato lo statuto, imponendo l'obbligo di mantenere almeno
250 azioni per restare soci, emerge il rischio di una battaglia
legale con al centro i piccoli azionisti della popolare che
potrebbero essere esclusi dal libro soci.
A lanciare l'avvertimento è il governatore di Bankitalia,
Ignazio Visco, che nella lettera di autorizzazione della
revisione statutaria, inviata l'11 febbraio e allegata al
verbale, rileva che ''la decisione prospettata di far approvare
tale modifica statutaria dal Consiglio di Sorveglianza anziché
dall'assemblea possa generare un non trascurabile rischio
legale, considerata la discrezionalità nel recepimento'' delle
disposizioni di legge sul possesso azionario nelle popolari.
Nonostante il rischio paventato da Bankitalia il cds di Ubi,
forte di due pareri legali, ha deciso di procedere a modificare
lo statuto senza passare dall'assemblea, con il voto contrario
di cinque consiglieri, espressione dell'anima 'popolare'
bergamasca.
Tra gli effetti della modifica c'è quello di escludere
dall'assemblea che in primavera dovrà esprimersi sulla riforma
della governance di Ubi - attualmente al vaglio di Bankitalia -
quei 'micro soci' (attualmente una platea di diverse migliaia di
persone) che non avranno 250 azioni il 19 aprile, termine ultimo
fissato dal cds per ricostituire la provvista minima di titoli
necessaria per restare nel libro soci. La riforma presentata da
Ubi Banca, attualmente all'esame di Bankitalia, attribuisce più
peso agli investitori istituzionali nella governance.(ANSA).