(ANSA) - MILANO, 3 MAR - La crisi diplomatica tra Russia e
Ucraina pesa sui gruppi italiani più esposti. Unicredit (-6,16%)
che gestisce asset nel Paese per circa 3,84 miliardi attraverso
una rete di 435 sportelli, ha chiuso le sue filiali a
Sinferopoli e ha ridotto l'orario degli sportelli in Crimea. E
sono osservati speciali anche i cementifici di Buzzi-Unicem.
La banca ha limitato temporaneamente i prelievi dagli
sportelli bancomat in tutto il Paese a 1.500 grivnie, pari a
circa 112 euro. Il provvedimento è destinato a rientrare quando
ci sarà una normalizzazione della situazione. A inizio dicembre
Unicredit ha, tra l'altro, fuso in Pjsc Unicredit Bank le sue
due controllate nel Paese. L'Ucraina pesa per lo 0,4% dei
prestiti del gruppo guidato da Federico Ghizzoni. Mentre ha
lasciato da poco Kiev Intesa Sanpaolo (in Borsa -4,01%) che a
gennaio ha venduto Pravex.
Le tensioni Mosca-Kiev rimbalzano anche su Piazza Affari con
Buzzi Unicem (-8,08%) che fa peggio proprio solo di Unicredit
(-6,16%). Ad innescare le vendite è stato un report di Morgan
Stanley che ha ricordato che in Ucraina il gruppo italiano ha
realizzato l'8,3% dei ricavi 2013. Buzzi Unicem è presente con
due cementerie nel nord-ovest del Paese e nella regione del Mar
Nero), ma da quanto si apprende, la situazione in quella zona
non è allarmante. Ed è pienamente operativa Salini-Impregilo
(-2,24%) che in Ucraina è impegnata in due progetti:
l'ampliamento della Kiev-Kharkiv-Dovzhanskyy per 216 milioni
euro e quello della Kiev-Chop per 340 milioni euro. Sotto
pressione in Borsa anche Indesit (-4,44%) che in Russia e nella
CSI (Comunità degli stati indipendenti) è dal 1974 e oggi conta
10 uffici commerciali e oltre 300 centri servizi e assistenza in
150 città del Paese. Sul fatturato totale del gruppo l'Ucraina
pesa per oltre il 3%, mentre la Russia per il 22%. Ribassi
superiori alla media anche nel lusso su cui potrebbero impattare
eventuali sanzioni contro la Russia: Geox cede il 7,2%,
Ferragamo il 3,28%, Brunello Cucinelli il 2,79 per cento.(ANSA).