(ANSA) - ROMA, 2 MAR - C'e' fibrillazione sui mercati
finanziari per il peggioramento della crisi in Ucraina. A poche
ore dall'apertura delle piazze finanziarie in Asia, diversi
analisti ed esperti si attendono una generale corsa verso beni e
attività 'rifugio' e considerate più sicure come l'oro o le
obbligazioni del Tesoro Usa. Attenzione anche alle monete come
lo yen, che sul mercato elettronico di Sidney sta già segnando
una crescita dello 0,5% mentre l'euro segna un ribasso dello
0,3% a 1,3768 sul dollaro.
Occhi puntati poi sul prezzo del petrolio. Seppure l'area
interessata sia cruciale più per il gas, tuttavia le quotazioni
del greggio sono sempre il sismografo più sensibile a ogni
turbolenza internazionale. Per l'analista di Saxo Bank Ole
Hanse, citato da Bloomberg, ''il futuro immediato è un prezzo
più elevato per petrolio e gas naturale e la reazione probabile
sarà di cautela" anche se molti concordano come per il momento
l'Europa, sia per la fine della stagione invernale che per le
altre fonti di approvvigionamento disponibili non corra rischi a
breve sul fronte delle forniture.
Nella giornata di lunedì quindi si attende una generale
vendita su azioni e strumenti dei paesi emergenti, una tendenza
già in corso da alcune settimane peraltro dopo l'avvio del
tapering negli Usa, il rallentamento della crescita in Cina e le
tensioni politiche in Turchia, Venezuela e Thailandia. Un
movimento al ribasso che però potrebbe contagiare anche i
mercati dei paesi occidentali specie se le notizie da Kiev e la
Crimea dovessero peggiorare ulteriormente.