(ANSA) - PERUGIA, 22 GIU - Premiate le birre vincitrici della
decima edizione del premio Cerevisia promosso dalla Camera di
commercio dell'Umbria. La cerimonia si è svolta al ministero
delle Politiche agricole e sovranità alimentare. Sono state
quindi svelate le 42 le birre di qualità (su 147 che erano
giunte alla fase finale) di 16 regioni italiane che si sono
affermate a Cerevisia 2023, prodotte da trenta birrifici.
Prodotti che non solo hanno ottenuto un punteggio di almeno 70
(su 100) per le qualità organolettiche - è detto in un
comunicato della Camera di commercio - rilevate in fase di
assaggio, ma che sono risultate idonee anche all'esame
chimico-fisico.
Il premio Cerevisia - che ha il patrocinio del ministero
dell'Agricoltura - si caratterizza per la sua valenza
scientifica, che ne garantisce il percorso valutativo di
selezione (valutazione merceologica delle birre condotta presso
il Cerb e consegna dei certificati di analisi alle aziende), per
la competenza della giuria nazionale di degustazione, nonché, di
rilievo, per la sua matrice di carattere istituzionale "che
garantisce trasparenza e linearità nei procedimenti". A
salvaguardia del prestigio delle aziende, non viene reso noto al
pubblico il nome dei partecipanti ma esclusivamente quello delle
aziende vincitrici.
Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato, tra gli
altri, il sottosegretario Emanuele Prisco, Giorgio Mencaroni,
presidente della Camera di commercio dell'Umbria e del Banco
nazionale di assaggio delle birre; Ombretta Marconi, direttrice
del Centro di ricerca per l'eccellenza della birra del
dipartimento di agraria dell'Università degli studi di Perugia;
Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra; Angela Terenzi,
funzionaria della Regione dell'Umbria; Giacomo Latterini,
consigliere del Comune di Deruta delegato alle politiche
agricole; Paolo Fantozzi, vice presidente del Baneb.
"Il mondo della birra italiana - ha rilevato Prisco - è in
netta fase di ripresa e fattura 9,5 miliardi di euro annui.
All'interno di esso, il mondo della birra artigianale è
cresciuto in qualità e quantità. Il premio Cerevisia nel suo
primo decennio di vita ha svolto un'importanza cruciale,
conquistando grande autorevolezza, per fare della birra
artigianale un'altra eccellenza italiana. Ricordo che dieci anni
fa nella mia regione, l'Umbria, il settore brassicolo
praticamente non esisteva, con un numero di birrifici che si
potevano contare sulle dita di una mano. Oggi esistono 35
birrifici. Il segnale mi sembra chiarissimo".
Mencaroni ha quindi sottolineato che "il premio Cerevisia si è
consolidato come uno dei più importanti premi a livello
nazionale". "Consolidamento - ha aggiunto - riassumibile in tre
pensieri: chiara matrice istituzionale, che ne garantisce
serietà e trasparenza, valenza scientifica, percorso valutativo
di selezione mediante esame chimico fisico condotto dal Cerb,
competenza di una giuria nazionale di degustazione. Ovviamente,
il consolidarsi del premio va di pari passo con il consolidarsi
di un settore che, dopo il periodo di crisi dovuto alla
pandemia, sta recuperando, grazie alla professionalità ed alla
resilienza di tutti gli operatori ed ai loro sacrifici e sforzi,
i volumi persi nel 2020. Il fatturato del settore brassicolo in
Italia è oggi di 9,5 miliardi di euro, con la presenza di 900
birrifici. Cifre impensabili dieci anni fa, quando il premio
Cerevisia nacque. In Umbria, oggi, nel Registro delle imprese
tenuto dalla Camera di commercio sono iscritti 35 birrifici, di
cui 15 con produzione esclusiva di birra. Nessuno, dieci anni
fa, l'avrebbe detto".
Il "premio Eccellenza" di Cerevisia va alla Puglia. Tra le
regioni che hanno raccolto il maggior numero di riconoscimenti,
sul podio più alto va l'Umbria con otto birre premiate (prodotte
da sei birrifici), seguita a pari merito da Campania ed
Emilia-Romagna con cinque birre vincitrici ciascuna, quindi le
Marche con quattro. (ANSA).