(ANSA) - PERUGIA, 13 MAG - Vanno a Todi (per i comuni sopra i
10 mila abitanti), Gualdo Cattaneo (tra 5 mila e 10 mila
residenti) e Lisciano Niccone (fino a 5mila abitanti) gli Oscar
dell'imprenditorialità in Umbria, essendo nella rispettiva
categoria i comuni che presentano il maggior numero di imprese
ogni 100 abitanti. Lo ha annunciato la Camera di commercio
sottolineando che la regione ha una propensione
all'imprenditorialità tra le più alte d'Italia: è la quinta per
densità imprenditoriale rispetto agli abitanti e la terza per
densità di società di capitale. Queste ultime in Umbria sono il
19,7% delle imprese, molto più del 14,8% del dato nazionale.
Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
dell'Umbria, "questo lavoro dell'ufficio comunicazione e stampa
dell'ente camerale permette di avere una mappa della vocazione
all'imprenditorialità di ogni sistema locale e di ogni comune
dell'Umbria". "Certamente va integrato - ha aggiunto - tenendo
conto della qualità del tessuto imprenditoriale esistente in
ogni realtà, ma di per sé rappresenta bene il potenziale
imprenditoriale generale della regione e di ciascun sistema
locale, la base su cui lavorare per renderla sempre più
competitiva. Un'indagine opportuna che approfondisce quella,
presentata poco tempo fa, dalla quale è emerso bene come
l'Umbria presenti una propensione all'imprenditorialità tra le
più alte d'Italia, essendo la quinta regione per densità
imprenditoriale rispetto agli abitanti e la terza per densità di
società di capitale (queste ultime in Umbria sono il 19,7% delle
imprese, molto più del 14,8% del dato nazionale). Un tessuto
imprenditoriale robusto, e particolarmente robusto in certe
realtà come emerge dai dati dell'indagine, che presenta una
tensione verso forme di organizzazione aziendale più
strutturate, quindi più innovative. E ripeto che è fondamentale,
per l'oggi e per il domani della regione, che queste tendenze
siano non solo monitorate, ma anche supportate e incentivate in
tutti i modi. Su questo l'impegno della Camera di commercio è
massimo, con numerose iniziative su formazione, transizione
digitale ed ecologica, incentivazioni. Il tutto in stretta
collaborazione con le altre Istituzioni regionali. Perché questa
grande partita per far recuperare all'Umbria il terreno perduto
si vince se è di tutti. Se, al contrario, sarà di pochi, i
risultati saranno invece solo parziali e, comunque,
insufficienti. L'obiettivo è ben chiaro: fare dell'Umbria la
regione migliore dove poter vivere, fare impresa e più in
generale lavorare. Diamoci da fare".
A livello di province - riferisce ancora la Camera di
commercio -, quella di Perugia ha un tasso di imprenditorialità
(11,3 imprese ogni 100 abitanti) superiore a quella di Terni
(10,2 aziende ogni 100 abitanti), mentre il dato medio regionale
è di 11 imprese per 100 residenti. Per quanto riguarda i due
capoluoghi di provincia, Perugia (11 aziende per 100 abitanti) è
davanti a Terni (10,1). Il quadro emerge dai dati della Camera
di Commercio dell'Umbria sulle imprese registrate nei comuni
della regione e dai dati Istat sulla popolazione residente nei
municipi umbri. Entrambi si riferiscono al 31 dicembre 2022.
Viene ricordato che l'Umbria ha una propensione
all'imprenditorialità tra le più alte d'Italia: è la quinta
regione per densità imprenditoriale rispetto agli abitanti e la
terza per densità di società di capitale. Queste ultime in
Umbria sono il 19,7% delle imprese, molto più del 14,8% del dato
nazionale. Il tasso di imprenditorialità nei comuni umbri sopra
i 10mila abitanti.
L'Oscar dell'imprenditorialità tra i comuni umbri sopra i
10mila abitanti spetta a Todi, dove esistono 14,5 imprese ogni
100 residenti. Al secondo posto Castiglione del Lago (12,4
imprese ogni 100 abitanti), al terzo Bastia Umbra (12,3). La top
five di questa categoria si completa con Orvieto (12,1) e Assisi
(11,8). In coda, tra i comuni con più di 10mila abitanti
presentano i valori più bassi del tasso di imprenditorialità,
sempre tra i municipi umbri con più di 10mila abitanti, San
Giustino (8,2 imprese ogni 100 abitanti), Amelia (9), Narni
(9,8), Magione (9,8) e Terni (10,1).
Nella fascia tra 5mila e 10mila abitanti in Umbria l'Oscar
dell'imprenditorialità va a Gualdo Cattaneo con 15 imprese ogni
100 abitanti, seguito da Montefalco (14,8) e Panicale (12,3).
Alle loro spalle, a completare la top five, Trevi (12), Deruta
(11,6) e Nocera Umbra (11,4). Il tasso di imprenditorialità nei
comuni umbri fino a 5 mila abitanti.
Nella categoria dei comuni più piccoli della regione, sotto i
5mila abitanti, l'Oscar dell'imprenditorialità spetta a Lisciano
Niccone (18,1 abitanti ogni 100 aziende), seguito da Norcia
(17,6), Poggiodomo (17,2), Sant'Anatolia di Narco (15,6) e Massa
Martana (15). Secondo la Camera di commercio ovviamente va
considerato che, nei comuni più piccoli, basta la nascita o la
scomparsa di poche imprese a determinare sbalzi molto forti del
tasso di imprenditorialità, per cui la graduatoria
dell'imprenditorialità è molto meno stabile rispetto ai municipi
con una consistenza ben maggiore di residenti.
Al di là delle fasce di municipi per abitanti, è ritenuto
interessante anche andare a vedere il fondo della classifica
generale regionale del tasso di imprenditorialità, sempre
tenendo presente che per i comuni piccoli il dato può variare
rapidamente alla nascita o alla chiusura di un pugno di aziende.
Viene quindi fatto notare che, tra i dieci comuni dell'Umbria a
minore vocazione imprenditoriale, ci sono anche due realtà con
oltre i 10mila abitanti (San Giustino e Amelia), mentre gli
altri otto sono tutti municipi con meno di 5mila abitanti. La
graduatoria vede fanalino di coda Porano (6,8); subito sopra ci
sono San Gemini (7,6), San Giustino (8,2), Allerona (8,3),
Attigliano (8,3), Montegabbione (8,6), Giove (8,7), Stroncone
(8,9), Amelia (9,0) e Sigillo (9,1). (ANSA).