"Quando ormai non davo più un
soldo alla mia vita, l'Ismett ha fatto il miracolo ed è
diventata la mia casa. Allora ho scoperto come lo Stato non
avesse abbandonato una persona ormai rassegnata a morire". E' la
testimonianza di Gino Vespa, il primo caso al mondo di trapianto
di polmoni in un soggetto affetto da Hiv e uno dei 3mila
pazienti trapiantati a Palermo nell'Istituto mediterraneo di
trapianti e terapie ad alta specializzazione. In occasione della
celebrazione del traguardo di 3mila trapianti,raggiunto
dall'ospedale siciliano, Gino Vespa ha raccontato la sua storia
davanti a medici, pazienti, al presidente della Regione
Siciliana Renato Schifani, all'assessore regionale della salute
Giovanna Volo, al direttore generale della pianificazione
strategica dell'assessorato Salvatore Iacolino e al direttore
dell'Ismett Angelo Luca.
"La fibrosi cistica mi aveva tolto tutto e non aspettavo
altro che una dolce morte", ha detto emozionato Gino arrivato a
Palermo da Verona, dopo un 'pellegrinaggio' tra ospedali durato
anni. Nel 2000 un altro macigno si abbatte sulla testa di Gino:
scopre di essere sieropositivo. "Le mie condizioni di salute
erano terribili, quando anche l'ossigeno giorno e notte non
bastava più, mi ero rassegnato e aspettavo solo la morte. Ero in
una una condizione che precludeva la possibilità di essere
sottoposti a un trapianto. Il miracolo è arrivato nel 2006
quando aveva perso ogni speranza". Una telefonata ha cambiato la
sua vita.
"Il 20 maggio 2007 ricevetti la tanto attesa chiamata, in
cui mi si diceva che un organo era disponibile. Quando mi
svegliai dopo l'operazione all'Ismett il medico mi disse che era
andato tutto bene e fu un'emozione incredibile, che non riesco a
descrivere. Una persona che non poteva più camminare né
mangiare, improvvisamente rinasceva a nuova vita". Per Vespa c'è
stato il 'viaggio della speranza' al contrario: dal Nord al Sud
Italia. "Rappresento il primo caso al mondo di trapianto di
polmoni in un soggetto affetto da Hiv. L'Ismett è un gioiello ed
è una responsabilità di tutti fare in modo che possa continuare
ad esserlo", ha concluso rivolgendosi a Schifani.
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