Per quanto riguarda i Pronto
soccorso della Lombardia "non abbiamo nessuna intenzione di
chiudere alcunché, poi è ovvio che se non abbiamo il personale
per questo genere di servizi andiamo in difficoltà. Serve
ridistribuire le urgenze e le emergenze per tutte le strutture
che abbiamo disponibili sul territorio". Lo ha detto l'assessore
al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso a margine di
un evento a Palazzo Lombardia, rispondendo a una domanda sulla
riorganizzazione dei Pronto soccorso e sulla possibile chiusura
dei presidi che hanno pochi accessi.
"Non è pensabile che in un ospedale come il Niguarda ci siano
60-70mila accessi di tutti i vari codici all'anno mentre in
altri Pronto soccorso, anche vicini, ci siano solo 5 o 10mila
accessi all'anno - ha aggiunto -. Noi non vogliamo chiudere
quelli sotto soglia, ma fare in modo che una quota parte di chi
va, per esempio, a Niguarda, vada a a pochi chilometri di
distanza dove avranno la stessa assistenza e tutela. Poi ci sono
quelli che si presentano spontaneamente che andranno organizzati
col sistema del 116-117, con la guardia medica che li
indirizza".
Insomma, "faremo di tutto per riorganizzare il sistema - ha
proseguito -, poi se qualche Pronto soccorso continua a essere
vuoto non lo dobbiamo andare a tenere aperto contro quelle che
sono le logiche. Ma cercheremo di capire perché alcuni presidi
non raggiungono la soglia e adotteremo le misure per far sì che
questa soglia venga raggiunta".
Anche perché "i Pronto soccorso sono fiori occhielli e siamo
orgogliosi di quelli che ci sono in Lombardia" ma "dobbiamo
rivedere tutta l'organizzazione in modo da motivare i medici e
gli infermieri a lavorare lì. Non c'è nulla di più sfidante di
stare lì e salvare vite ogni giorno" ha concluso Bertolaso.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA