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Sinu,importante rapporto malnutrizione-riabilitazione post ictus

Sinu,importante rapporto malnutrizione-riabilitazione post ictus

Studio presentato al Congresso nazionale della Sinu

ROMA, 10 giugno 2024, 13:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'ictus, terza causa di mortalità e una delle principali cause di disabilità a livello globale, comporta spesso gravi conseguenze, tra cui la malnutrizione.
    Questo emerge dal Congresso nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu), nel corso del quale è stato presentato uno studio che mostra una stretta relazione tra la malnutrizione e la funzionalità motoria e cognitiva in riabilitazione post-ictus, un campo ancora relativamente poco studiato in Europa.
    In particolare questo studio mette in risalto il fatto che la malnutrizione nei pazienti con ictus rappresenta un fattore di rischio di mortalità e complicanze nel breve e lungo termine ed è associata a un più lento e meno efficace recupero funzionale e cognitivo. Tra le conseguenze della malnutrizione vi sono soprattutto la perdita di forza e massa muscolare (condizioni preesistenti nell'anziano) e l'aumento del rischio di infezioni.
    Effetti negativi che possono compromettere ulteriormente la capacità del paziente di partecipare attivamente alla riabilitazione, prolungando il recupero e riducendo le possibilità di raggiungere un buono stato funzionale, cioè la capacità di svolgere le attività quotidiane in maniera indipendente. Nello specifico, come riportano i risultati dello studio di cui si è parlato al Congresso, "i pazienti malnutriti totalizzavano punteggi peggiori nei test di valutazione funzionale utilizzati per valutare le attività della vita quotidiana (ad esempio la capacità di alimentarsi, vestirsi o gestire l'igiene personale autonomamente) e la mobilità (spostarsi dalla sedia al letto, camminare, scendere le scale), così come nella valutazione dello stato cognitivo, rispetto a quelli non malnutriti".
    Questo studio, sviluppato da ricercatori dell'Università Federico II di Napoli, presso il Santa Maria del Pozzo Hospital di Somma Vesuviana (Napoli), ha ricevuto il Premio Barba come migliore ricerca scientifica condotta nel campo della nutrizione umana da un ricercatore iscritto alla Sinu di età inferiore ai 35 anni.
   

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