Cosa fare quando, già impiantate
due protesi d'anca, è necessario un terzo intervento con alti
rischi che presuppone competenze chirurgiche proprie solo di
pochi centri specializzati?
Questo quesito è al centro del congresso interregionale, dal
titolo: 'La ri-revisione in protesi di anca: come prevenirla,
come gestirla', in programma all'Aquila sabato 19 ottobre
all'hotel La dimora del Baco, dalle ore 8.45.
Il convegno, che è organizzato dal professor Giandomenico
Logroscino, responsabile del reparto di chirurgia ortopedica
mini invasiva e computer assistita dell'ospedale dell'Aquila,
sotto l'egida dell'associazione italiana riprotesizzazione,
vedrà la partecipazione di specialisti provenienti da diverse
regioni, oltre che dalla Asl 1 Abruzzo e da altre province della
regione.
Il congresso di sabato prossimo rientra nelle molteplici
iniziative di approfondimento e confronto tra specialisti,
attuate dalla direzione Asl guidata dal manager Ferdinando
Romano, finalizzate a migliorare sempre più i livelli di
assistenza in provincia.
La chirurgia ortopedica del San Salvatore, che ha promosso il
convegno, è centro di eccellenza delle specifiche problematiche
e assicura trattamenti di protesi usurate e mobilizzate anche
con gravi perdite d'osso, utilizzando le tecniche di
ricostruzione 'custom made' con tecnologia 3D.
Il reparto, in collaborazione con l'unità operativa di
malattie infettive del San Salvatore, diretta dal dottor
Alessandro Grimaldi, si occupa anche delle infezioni
periprotesiche e tratta casi difficili secondo moderni
protocolli standardizzati. La chirurgia ortopedica mini invasiva
dell'Aquila effettua ogni anno 40 interventi di revisione di
protesi d'anca causate da mobilizzazione o infezione.
Nell'attività complessiva della chirurgia ortopedica del San
Salvatore rientrano, tra l'altro, anca, spalla, ginocchio per
patologie degenerative artrosiche e infezioni osteoarticolari.
Il reparto richiama utenti da altre regioni (Lazio, Campania e
Marche), facendo registrare un tasso di mobilità attiva del 30%.
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