(di Manuela Correra)
Sono gli emendamenti alla manovra,
attualmente all'esame della commissione Bilancio della Camera,
lo strumento sul quale punta il ministro della Salute Orazio
Schillaci per rispondere ad una delle più sentite richieste del
mondo medico, ribadita anche nello sciopero nazionale del 20
novembre: ridare dignità alla professione partendo anche da un
aumento degli stipendi. Incremento delle indennità specifiche,
defiscalizzazione e flat tax le possibili soluzioni sulle quali
il confronto è aperto, mentre crescono le polemiche dopo la
protesta di medici e infermieri ed è scontro sui numeri
dell'adesione allo sciopero.
Che il governo stia cercando di incrementare le retribuzioni
dei medici lo conferma il ministro della Salute, spiegando che
"ci sono proposte emendative all'attenzione della Commissione
Bilancio", per esempio "proposte per aumentare l'indennità della
specificità di chi lavora nel servizio sanitario pubblico e
anche, eventualmente, di defiscalizzare questa voce
stipendiale". Tra gli emendamenti segnalati alla manovra, due -
uno di FI e uno di Noi Moderati - insistono sul tema della flat
tax per l'indennità di specificità dei medici e degli
infermieri. Intanto, è scontro sulle percentuali di adesione
allo sciopero del 20 novembre. E' stata pari all'85% per i
sindacati che hanno indetto la protesta (Anaao Assomed, Cimo
Fesmed e Nursing up), ma Schillaci parla di cifre molto diverse:
"I numeri pubblicati sul sito del Dipartimento della funzione
pubblica indicano un'adesione esigua, poco al di sopra dell'1%,
allo sciopero di ieri. Percentuale lontana da quella dichiarata
dalle organizzazioni e che peraltro è in linea con quella dello
sciopero indetto lo scorso anno, dalle stesse sigle, che si è
fermato a un'adesione del 3%". Medici e infermieri, ha aggiunto
il ministro, "sono consapevoli del lavoro che stiamo portando
avanti, nonostante le tante difficoltà, e a loro va il mio
ringraziamento. Continueremo a fare tutto il possibile per
ripagare questo impegno". Pronta la replica dei sindacati: dal
ministero della Salute, che secondo le sigle non tiene conto di
vari elementi, "le solite fake news" ma "ci auguriamo -
affermano - che a questa inutile e sterile querelle sui numeri
segua un approccio serio ai problemi che tormentano oggi il
nostro sistema di cure". Ed il segretario generale della Cgil,
Maurizio Landini, aggiunge: "La nostra sanità è al collasso.
Trovo irresponsabile fare una discussione su quanti sono i
medici che hanno scioperato".
La tensione resta dunque alta ed anche l'Intersindacale della
dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, che non ha scioperato
il 20, prosegue il suo percorso di mobilitazione ad oltranza con
iniziative di protesta fino alle assemblee unitarie in tutte le
Aziende sanitarie e ospedaliere nella settimana dal 2 al 6
dicembre, per "rivendicare il giusto finanziamento del Ssn".
Altra questione legata alla manovra - che oggi Farmindustria
ha bocciato perchè "manca di visione strategica" - è poi il
payback sui dispositivi medici. Sul payback, ha detto Schillaci,
"vogliamo per il futuro cercare di limitare i danni introdotti
da questa norma sbagliata ereditata da governi precedenti". Per
la Fifo sanità Confcommercio, tuttavia, il payback "va
cancellato subito: le parole di Schillaci sono inaccettabili -
afferma la federazione tra le Associazioni regionali delle
imprese per la fornitura di beni e servizi nel settore delle
forniture ospedaliere - perchè il governo temporeggia da 2
anni".
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