Colpisce oltre il 30% delle persone
con epilessia e si manifesta con la persistenza di crisi
nonostante la somministrazione di farmaci appropriati. E'
l'Epilessia farmacoresistente che oggi si può trattare con
diverse soluzioni. Si stima che almeno il 15-20% dei soggetti
possa trovare beneficio grazie ad un intervento neurochirurgico
mirato e circa il 70% dei pazienti operati ottiene un ottimo
risultato in termini di risoluzione delle crisi. In casi di
inoperabilità, è poi possibile ricorrere a terapie palliative
che possono ridurre frequenza e intensità delle crisi e magari
alleggerire la terapia con farmaci, come la stimolazione vagale,
la deep brain stimulation (DBS), e la dieta chetogenica. "Per
farmacoresistente - spiega Laura Tassi, Presidente LICE e
neurologo presso la Chirurgia dell'Epilessia e del Parkinson del
Niguarda, Milano - intendiamo una persona con epilessia che
continua ad avere crisi pur avendo provato almeno due farmaci
specifici per il suo tipo, ben tollerati, somministrati alla
massima dose possibile e per un adeguato periodo di tempo, in
monoterapia o in associazione con altri farmaci. Tale condizione
non è definitiva". A volte, però, si può riscontrare una
farmacoresistenza falsa o pseudo-farmacoresistenza: "casi come
questi - precisa Oriano Mecarelli, Past President LICE - sono
dovuti ad un'errata diagnosi di Epilessia, a una scelta
inadeguata del farmaco e/o delle sue dosi, a una diagnosi non
corretta, o ad una scarsa regolarità nell'assunzione della
terapia da parte del soggetto. Oggi abbiamo la possibilità di
ricorrere a nuove terapie con farmaci che possono riaccendere la
speranza". In Italia soffrono di Epilessia circa 600mila
persone, ben 6 milioni in Europa, e si calcola che ogni anno si
verifichino 86 nuovi casi nel primo anno di vita, 20-30 nell'età
giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni. I progressi medici
consentono di identificare la causa delle crisi in quasi il 90%
dei soggetti candidati ad un intervento. "La libertà dalle
crisi - spiega Carlo Andrea Galimberti, Vice Presidente LICE e
Responsabile del Centro per lo Studio e la Cura dell'Epilessia,
IRCCS Fondazione Mondino, Pavia - è probabilmente il fattore più
influente sulla qualità della vita perché consente in molti casi
di recuperare l'autonomia personale".
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